lunedì 4 febbraio 2008

Microsoft chiede la mano di Yahoo

Con una delle più grandi Opa della storia (45 miliardi di $), Microsoft cerca di riconquistare il mercato dell’Advertising Online, sbadatamente lasciato per troppo tempo ai Google guys.

Tralascio ogni valutazione in merito all’operazione finanziaria, alla concentrazione delle risorse in capo ad un'unica Corporation, alla discendente posizione di Yahoo, ecc… ma desidero invece spendere qualche riga, su uno degli aspetti che più interessano noi operatori del Web e sul quale i media tradizionali non hanno fatto segreto: la vertiginosa crescita della pubblicità on line.

Il clamoroso successo di Google e il suo principale revenue, traggono origine dal keywords advertising, uno strumento di marketing estremamente efficace, targettizzato e in alcuni casi con un costo per contatto ancora modesto…

Questo strumento (inizialmente proprio di Yahoo ed oggetto di contestazione tra i due motori), ha modificato in pochi anni l’intero business di una Internet post bolla, inducendo, pian piano, le aziende a credere nuovamente nelle enormi potenzialità delle rete e del Search Engine Marketing e a risollevare un mercato che sembrava senza futuro.

Con l’Opa appena lanciata, Microsoft mira ad entrare rapidamente e pesantemente nel mercato della pubblicità online, un mercato che si presenta ancora giovane, ma che grazie all’entusiasmo degli operatori e alla convergenza di tutti i media sul digitale promette di raddoppiare la sua dimensione in soli due anni, passando da 40 ad 80 mld di $).

Microsoft inoltre, si preparerebbe a lanciare una piattaforma software crossmedia, capace cioè di gestire tutte le forme di pubblicità in base al media prescelto. Una sorta di Hub in cui gli investitori potrebbero creare gli spot in funzione dei contenuti digitali (video, pagine, web, iptv, ecc…).

In gioco però, non c’è soltanto il florido mercato della pubblicità su Internet, ma anche la leadership nei servizi online di nuova generazione dedicati all’utenza business e consumer.

Lasciare un mercato di tali dimensioni nelle mani di Google, sarebbe l’ennesimo errore di Microsoft (come fu lasciare il primo browser a Netscape e il search a Google) ed inevitabilmente significherebbe limitare il proprio business allo sviluppo degli applicativi, nella speranza che un Google sempre più grande, sempre più potente, non decida di entrare (con i soliti ottimi prodotti gratuiti) anche in quel mercato.

Il pesante intervento di Microsoft, volto a conquistare nuovi modelli di business da a tutta la new economy un nuovo ed inaspettato impulso, alimenta i venti delle acquisizioni e delle fusioni, ma cosa assai più importante, evidenzia ancora una volta che i media e la pubblicità sono cambiati, e che il loro futuro è e sarà digitale… che la gara dunque abbia inizio…