domenica 3 febbraio 2008

La parabola della canoa

Il Sole24ore di oggi pubblica un interessante articolo di Marco Vitale - Presidente ISTUD. Uno di quegli articoli che l’arguzia e l’incisività del testo induce a ritagliare e a conservare assai volentieri… a futura memoria.

La parabola della canoa vede sfidarsi 2 team di canoisti, quello giapponese e quello italiano (potrebbe mai mancare il furbo italiano…), ciascuno con le proprie filosofie e peculiarità ma questa volta, al contrario delle famose barzellette, l’astuzia italiana soccombe.

Il team composto da 7 rematori e un capitano, taglia il traguardo con un netto vantaggio. L’azienda Italia, che dispone invece di ben 7 capitani e un rematore fa molta strategia… ma ovviamente ben poca acqua.

Persa la prima gara il ns. brillante team si riorganizza, consulenti strapagati concordano dopo mesi di analisi, sulla necessità di reimpostare le logiche del team ed è per questa ragione che il CEO di turno dispone, con saggia autorevolezza, il seguente schieramento: quattro capitani, due supervisori, un capo supervisore e ben un rematore ma questa volta che sia motivato, allenato e molto qualificato.

La gara con i giapponesi non ha ovviamente storia e anche il secondo round vede sconfitta la strategia latina.
Il rematore viene umiliato, sbarcato e licenziato per la sua incapacità, ma il resto del team ottiene invece i “meritati” plausi e riconoscimenti per il brillante lavoro svolto.
Una nuova supercommissione (strapagata) viene nominata con l’obiettivo di studiare i materiali più adatti per la realizzazione della nuova canoa.

Da questa amara parabola ciascuno tragga le proprie (amare) considerazioni…
Personalmente ravvedo un frequente esempio di aziende paralizzate in se stesse, ingolfate da gerarchi dai ruoli dirigenziali non definiti ed esuberanti (ma sempre con ficus benjamin come da contratto) che condividono tra loro le responsabilità così da annullarne l’onere e i rischi, ma mai certamente i ricchi emolumenti.

Aziende chiuse in se stesse, miopi, concentrate più a gerarchizzarsi che a capire come competere in un mercato, in un mondo che cambia radicalmente di giorno in giorno. Proprio di questi giorni un’indagine indipendente rileva come in molte ASL vi siano più dirigenti che posti letto, un dirigente ogni 3-4 pazienti… a fronte, pochissimi medici ed infermieri…

Forse la ns canoa non avrebbe sfigurato con uno sfidante italiano, stesso equipaggio, stesse logiche perverse, ma oggi il mercato è globale e sempre più spesso per vincere siamo costretti (per fortuna) a sfidare equipaggi stranieri...

Per chi volesse visionare le simpatiche vignette e le considerazioni di Marco Vitale Il Sole24ore