Sovente mi capita di leggere studi e analisi relativi all’importanza che i dati hanno assunto nella ns. società definita appunto dell’informazione e di come gli stessi dati costituiscano ormai per un’azienda un asset strategico ben più importante di un immobile, di validi collaboratori, di ampie risorse economiche e questo perché non soltanto l’informazione di qualità non è un bene fungibile ma perché può generare un rapido e sensibile vantaggio competitivo nel suo utilizzatore.
Esempi emblematici di aziende il cui successo planetario è riconducibile all’uso innovativo e strategico dei dati sono i supermercati Wall Mart, la catena alberghiera Marriot, American Airlines ed ovviamente eBay, Amazon e Yahoo; tutte queste aziende hanno strutturato la loro business strategy sulle analisi statistiche e sui modelli quali-quantitativi delle informazioni aziendali.
Oggi i sistemi di Business Intelligence e di Web Analytics hanno raggiunto un alto livello di complessità e di approfondimento che consentono di ottenere dati estremamente elaborati (inimmaginabili fino a pochi anni addietro), decisivi per supportare anche mediante l’ausilio di modelli previsionali e predittivi il processo decisionale del management.
Paesi fortemente emergenti quali India, Cina, Russia ed Emirati stanno investendo massicciamente in sistemi statistici e di analisi che consentano loro di competere su scala planetaria e di colmare rapidamente le minori competenze del management.
L’intuito del singolo manager, così come quello del grande chirurgo, è e sarà sempre più affiancato da complessi ed efficienti strumenti decisionali capaci di visualizzare, a colpo d’occhio, centinaia di indicatori strategici ed economici.
Un’analisi dettagliata di come questi strumenti di analisi si stiano rapidamente evolvendo e di quanto pervasivo sarà il loro ruolo nelle aziende di oggi e di domani è stata pubblicata su Competing on Analytics: The New Science of Winning di Thomas H. Davenport, Jeanne G. Harris
mercoledì 5 dicembre 2007
Competiting on Analytics
Pubblicato da
Giuseppe Fragola
alle
19:25
Etichette: Web Analytics