Ho letto con piacere un post di Andrea Cappello dal titolo “Quanto vale la pubblicità nel search rispetto giornali e tv” e le sue argomentazioni per determinare il numero effettivo di visualizzazioni, apparizioni o impression di un’inserzione pubblicitaria off-line rispetto al numero di copie complessive distribuite dall’editore.
Andrea è un professionista capace che conosce da anni le potenzialità dei nuovi strumenti di marketing digitale e del SEM in particolare, ed è per questa ragione che nel suo post lamenta con stizza ed incredulità, come i responsabili dei budget aziendali fatichino ancora molto ad investire sui nuovi canali on line, preferendo invece allocare la quasi totalità del budget sui tradizionali canali off line.
Da anni, ho un feedback dettagliato degli investimenti di marketing posti in essere dalle aziende che seguiamo. Dati puntuali ci consentono di evidenziare al cliente i differenti costi per contatto di ciascun canale e sorgente (Stampa,TV, Radio, Organic, PPC, Mail, Banner) l’efficacia del messaggio, la percentuale di conversione, il ROI e molto altro.
Sottopongo sempre con molta attenzione ai responsabili marketing la differente redditività di ciascun canale e spesso evidenzio loro le performance e l’economicità dei canali online e del SEM in particolare comparandole con gli altri media.
In genere dopo un primo momento di incredulità segue l’entusiasmo e la voglia di ottimizzare gli investimenti e di allocare al meglio il budget. Purtroppo i buoni propositi hanno memoria corta e troppo spesso, vuoi per dimenticanza, sfiducia, incapacità, interesse, paura del cambiamento, il cliente rimane legato alle sue allocazioni di budget e alle ataviche politiche aziendali.
Se i consumatori e le aziende fossero soggetti razionali non esisterebbero le sigarette, il burro di arachidi, il gelato blu, i pomodori a forma di cubo e milioni di altri prodotti inutili o persino nocivi.
Capisco però, e condivido la rabbia di Andrea, che chi ama la Rete e il proprio lavoro vorrebbe che gli altri ne apprezzassero appieno i grandi vantaggi (democraticità, economicità, efficacia, misurabilità) specie in rapporto agli altri media.
Ritengo che alla crescita tumultuosa di Internet non abbia ancora fatto seguito una piena maturazione culturale né del grande pubblico, né dei potenziali fruitori B2B, e spetti pertanto a noi operatori l’onere e la responsabilità di divulgare le grandi potenzialità e le molte opportunità offerte da questo straordinario media.
martedì 29 gennaio 2008
Rabbia & Amore
Pubblicato da
Giuseppe Fragola
alle
22:12
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